.San Leone nacque a Ravenna fra il 710 e il 725 e morì a Catania il 20 febbraio del 785. Passò la sua giovinezza in Calabria sotto la guida del santo vescovo Cirillo e da questi venne ordinato sacerdote.
Morto Sebino, capo della diocesi catanese, gli abitanti della città etnea, dopo tre giorni di digiuno, proclamarono Leone loro vescovo.
Fu strenuo difensore della fede contro l'idolatria imperante e, secondo la tradizione, compì svariati miracoli per i quali ottenne l'appellativo di Taumaturgo. La sua figura è legata principalmente alla leggenda del necromante-apostata Eliodoro, il quale, non essendo riuscito a diventare vescovo di Catania, disturbava le funzioni sacre con varie magie. Si narra che Leone convocati i fedeli nei pressi delle Terme Achilliane, dinanzi alla cappelletta eretta in onore di Maria Vergine, celebrò nel 778 una solenne messa propiziatoria. Tra la folla vi era anche Eliodoro che non mancò di disturbarla con le sue nefande arti. Terminata la funzione, però, Leone gli si avvicinò e, dopo averlo esorcizzato, lo attrasse nell'ardente fornace approntata in una fossa vicino alla chiesa. Mentre il Santo ne uscì illeso, senza che le fiamme ne denigrassero la stola e le vesti, il mago in pochi attimi divenne cenere.
Debellato Eliodoro, Leone effettuò numerose visite pastorali, durante le quali probabili soste furono Rometta, Longi e Sinagra, cittadine ancora oggi profondamente devote al Santo ravennate.
A Sinagra, in particolare, si tramanda che Egli visse in una grotta nel vallone d'Orecchia sulla quale è stata in seguito costruita una piccola chiesa. Lungo l'antico e abbandonato sentiero che un tempo metteva in collegamento tale località col paese si sarebbe svolto l'incontro tra San Leone e il diavolo. Secondo la leggenda, Satana fu scacciato da Leone incidendo su una pietra una croce tutt'oggi visibile.
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