Il NURAGHE DI SERBISSI è per antonomasia (come scrive Lilliu) il più bello e importante del Taccu di Osini. E' situato ad un' altezza di 964 mt, costruito su un rilievo naturale conformato a piazzette. Considerando ciò si potrebbe ipotizzare fosse un punto di avvistamento.
Dal punto di vista costruttivo e strutturale, il complesso è caratterizzato dal fatto che le basi poggiano direttamente sulla roccia e fin dove era possibile, venivano adattate alla morfologia del terreno, inglobando le emergenze calcaree che erano in tal modo utilizzate come parte integrante della struttura muraria.
Il nuraghe presenta planimetria TRILOBATA, è composto, infatti, da una torre centrale in posizione preminente rispetto alle altre e da un corpo aggiuntivo costituito da 3 torri, le quali, secondo alcuni studi furono costruite in almeno tre fasi edilizie.
LA TORRE CENTRALE
Realizzata in posizione centrale e preminente, colpisce in lontananza la sua sagoma slanciata e ardita, e da vicino la tessitura curata della muratura. La camera a THOLOS non è perfettamente circolare, è ancora integra, ha diametro massimo di 4 mt. e minimo di 3mt. Si eleva per un’altezza massima di 6 mt. su una serie di 17 filari con blocchi di medie e grandi dimensioni.
La copertura è ogivale: all’apice non esiste una chiave di volta sulla quale si concentrano le spinte, ma la volta stessa è terminata dall’ultimo e più piccolo cerchio di pietre. Si tratta quindi di una falsa volta.
La pavimentazione artificiale che doveva essere impostata sulla roccia, era formata da uno strato di terra in parte argillosa di colore bruno, con pietrame minuto e brecciame. Su questo strato venne allettato un pavimento ad acciottolato. Il pavimento era realizzato quindi da lastre di pietra.
Nella parete sud, sulla sinistra vi è la SCALA d’andito ad andamento elicoidale, che conserva complessivamente 28 gradini, di cui 25 fino al pianerottolo dal quale si accede alla camera superiore.
LA TORRE A
È la minore delle 4 torri.
Possiede 2 piani sovrapposti: comprende infatti una camera con accesso trapezoidale architravato ed un ambiente sottostante, chiuso a tholos, accessibile dal pavimento della camera, e calando attraverso questa una scala lignea o funi.
L’ambiente poteva essere un magazzino. Un silo in cui venivano immagazzinati generi alimentari.
Presso lo stipite E dell’ingresso interno e la parete, era impostato il focolare formato da un piano d’argilla rossa supportata da terra argillosa (solidificata), frammista a cenere e frammenti ceramici in buono stato di conservazione.
LA TORRE B
La torre B situata a Sud, presentava gravi aspetti di degrado statico per il crollo della parte sommitale e del muro perimetrale esterno, ripristinato negli ultimi interventi del 2001.
Il restauro è stato messo in pratica mediante l’integrazione con blocchi di calcare di pezzatura più ridotta rispetto a quelli originali, sia per evitare carichi eccessivi e spinte a danno della muratura residua sia per esigenze di immediata leggibilità.
Attualmente (2011) non è possibile visitare la torre a causa del recente cedimento del muro perimetrale esterno.
LA TORRE C
È una camera irregolarmente circolare, compresa nella cortina muraria del bastione, che realizza un piano terrazzato per sopraelevare la camera.
Vi è uno scarto di quasi 4 m. tra il piano di campagna e piano d’uso della camera.
I piani terrazzati risultano una caratteristica dell’impianto edilizio del nuraghe di Serbissi, necessari per portare a quota uniforme le camere delle torri aggiunte, in riferimento a quella principale.
IL BASTIONE
Si sviluppa per una lunghezza di m. 32.
La sua impostazione è ovviamente connessa alla conformazione irregolare del terreno ed ai corpi architettonici preesistenti: la torre centrale e forse la torre B.
Il bastione realizza piani sostenuti da terrazzamenti e rincalzi importanti amplia il sistema forse più semplice dato dal nuraghe monotorre, marcando una nuova fase edilizia e funzionale, da presumere legata a variazioni culturali economiche e politico sociali.
La rimozione del crollo superficiale, mise in luce seppur molto alterato, una sorta di sistema di canalizzazione forse collegato alle fondazioni del pavimento della torre B.
DESCRIZIONE TRATTA DA SITO ARCHEOTACCU
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