Ad Alberto Morganti dell’Università di Milano il compito di fare il punto sull’ipertensione episodica ripercorrendo le tappe di un percorso tra fisiologia e pratica clinica. Primo fra gli argomenti affrontati è stato il problema della variabilità della pressione arteriosa nelle 24 ore, variabilità che è funzione anche della modalità attraverso cui la si valuta, per mostrare la sua rilevanza come possibile cofattore di rischio nello sviluppo del danno d’organo. Si è passati poi al problema del “morning surge”, ovvero l’incremento dei valori pressori nelle ultime ore della notte, che pone dei problemi di valutazione sia positiva sia negativa. Poi è stata la volta delle variazioni di pressione durante l’attività fisica, anche in funzione del tipo di esercizio svolto. Infine sono stati affrontati i temi delle modificazioni fisiologiche, in risposta all’esposizione all’altitudine e le apnee notturne.
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