A margine del Sinodo dei Vescovi sulla Parola, H2onews ha intervistato a Roma il cardinale Nasrallah Boutros Sfeir, patriarca maronita di Antiochia. Nel corso dell'intervista il patriarca ha parlato della situazione dei cristiani in Medio Oriente, in particolare in Libano, ed ha fatto appello all'unità del paese, poiché ha detto le divisioni non sono mai servite a niente. La Chiesa è la stessa ovunque, sia in Oriente che in Occidente. Il fatto che i cristiani in Oriente vadano incontro a delle difficoltà non è un fatto nuovo. Come è stato già detto, i cristiani hanno trascorso ben cinquecento anni sotto i Turchi senza poter professare liberamente la loro fede, e ancora oggi è presente questa realtà. Si parla di emigrazione. I fedeli emigrano senza sapere se questa situazione cambierà o resterà invariata. Cè un proverbio che dice: Dio non cambia la gente finché non cambia lanimo della gente. Noi proviamo un forte dispiacere per i cristiani del Libano, divisi nella loro entità. Dovrebbero unire le loro fazioni e assumere un unico atteggiamento. Ancora oggi, tra di loro, cè chi sostiene che questa sia una situazione utile, ma le divisioni non sono mai servite a niente. In merito al Sinodo e al suo impatto sulla Chiesa in Libano, il patriarca ha poi detto: Il Sinodo ha un buon impatto sui cristiani. Lintero Sinodo sta provando a raggruppare le diverse realtà cristiane e a condurle verso la professione della fede. La fede è qualcosa che ci invita al timore di Nostro Signore, e chi teme Nostro Signore agisce nei suoi comandamenti e si sforza di consolidare il rapporto con Lui e con il prossimo. Non esiste fede se non nellamore per il prossimo. Se non ci fosse amore per il prossimo, la fede non sarebbe sincera.

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