Riuscire a raccontarvi di tutte le possibili tecniche artistiche tradizionali sarebbe impossibile. Soprattutto per me che sono una appassionata d’arte che ne ha studiate e viste tante con i propri occhi ma che non essendo un artista non ho mai effettivamente messo le mani in pasta. Nonostante questo però penso possa essere interessante per qualsiasi appassionato come noi che si approccia ad un’opera in museo o in uno studio d’artista saper riconoscere alcune delle principali tecniche tradizionali.

Il primo linguaggio artistico di cui vi parlo oggi è anche quello probabilmente più diffuso e più accettato dal grande pubblico: la pittura. Fin dalla scuola o anche solo leggendo la didascalia di un libro o di un'opera in museo abbiamo sentito parlare di almeno un paio delle tecniche di pittura che vi racconterò oggi.

Pittura a tempera
Il termine deriva proprio da temperare e cioè diluire i colori per renderli fluidi. Questa tecnica, particolarmente usata nel Medioevo, richiede in realtà un po’ più di lavoro di quello che si immagina. La tempera viene infatti applicata su un supporto che deve essere prima preparato attraverso il processo di imprimitura.

Pittura ad olio
Una tecnica che viene ideata ed elaborata circa a metà del Quattrocento, probabilmente dai pittori fiamminghi che la usano su tavola. Da questo momento viene continuamente modificata diventando probabilmente la tecnica più diffusa nell’arte pittorica. I pigmenti di base sono esattamente gli stessi che si usano nella pittura a tempera, quello che cambia però è il legante in questo caso l’olio.

Pittura ad affresco
La prossima tecnica è invece forse la più antica di tutte. Mi riferisco alla pittura ad affresco. Una pittura murale molto antica per la quale i pigmenti di colore vengono sciolti in acqua e stesi con il pennello su un intonaco fresco di sabbia e calce.

Pittura ad acrilico
La tecnica pittorica più moderna nella storia dell’arte è l’acrilico. Ed è anche quella di cui io personalmente ho più esperienza diretta, avendo lavorato per anni in uno studio d’artista a stretto contatto con questi colori. il concetto di base è praticamente identico a quello della tempera, ma ciò che cambia è il legante. Nei colori acrilici infatti viene utilizzata come legante una resina plastica quindi acrilica appunto.

Ma passiamo adesso al secondo linguaggio più diffuso nell’arte tradizionale, non è così difficile da indovinare: la scultura.

Scultura in marmo
La prima di cui vi racconto è la scultura in marmo che nasce già nell’Antica Grecia ma si evolve nel tempo. I greci infatti sbozzano il blocco di marmo iniziale direttamente con uno scalpello a punta per far togliere subito i primi blocchi più grandi. E poi rifiniscono il lavoro con degli scalpelli da taglio per creare tutti i dettagli sia della pelle come ad esempio il viso della persona o anche i capelli, la barba o le pieghe delle vesti.
Ad oggi probabilmente rimane davvero una delle tecniche più diffuse in arte e anche nel contemporaneo ci sono artisti italiani fantastici come Fabio Viale che continuano a realizzare con i nostri marmi dei lavori stupendi.

Scultura in bronzo
Anche questa è una tecnica antichissima e che è stata sviluppata, modificata e utilizzata in diverse culture e cono diversi scopi. Inizialmente si diffonde come fusione a bronzo piena. Cosa si intende? una fusione che consiste nel colare metallo fuso in uno stampo di pietra o argilla cotta. Questa però consente di ottenere solo oggetti pieni. Quindi già nel III millennio a.C. cominciano le prime sperimentazioni per ottenere oggetti cavi in bronzo. Ci sono ancora oggi diverse tecniche di fusione cava ma sicuramente la più interessante è la fusione a cera persa.

00:00 Intro
00:57 Pittura a tempera
01:57 Pittura ad olio
03:22 Pittura ad affresco
05:07 Pittura ad acrilico
06:32 Scultura in marmo
07:38 Scultura in bronzo

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