Il servizio di Angelo Ruoppolo ( [ Ссылка ] ) Teleacras Agrigento del 25 maggio 2013.
La Direzione distrettuale antimafia invoca il rinvio a giudizio degli 11 imputati "Nuova Cupola" giudicati in ordinario. No della Cassazione alla scarcerazione di Lombardozzi.
Ecco il testo :
Hanno scelto di essere giudicati secondo rito ordinario e lo saranno, se saranno rinviati a giudizio. I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia, Emanuele Ravaglioli e Rita Fulantelli, hanno concluso la requisitoria e hanno invocato il processo, e dunque il dibattimento in aula, a carico di 11 dei 51 imputati nell' ambito della maxi inchiesta antimafia cosiddetta "Nuova Cupola". Gli 11 sono Salvatore Guarraci, 44 anni, di Porto Empedocle, Roberto Belvedere, 34 anni, di Agrigento, Antonino Gagliano, 41 anni, di Siculiana, Ettore Allegro, 50 anni, di Caltanissetta, Rosario Bellavia, 50 anni, di Siculiana, Bruno Pagliaro, 23 anni, di Agrigento, Pietro Capraro, 34 anni, di Agrigento, Gaetano Licata, 30 anni, di Santa Maria Capua Vetere e residente ad Agrigento, Gerlando Russo, 40 anni di Agrigento, Gianfranco Taranto, 63 anni, di Palermo, Carmelo Vetro, 28 anni, di Favara, gli empedoclini Maurizio Romeo, 41 anni, e Salvatore Romeo, 54 anni, e Ludo Francesco Vazzano, 85 anni, di Ventimiglia di Sicilia. Il processo preliminare, pilotato dal Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Daniela Cardamone, proseguira' lunedi' e martedi' prossimi quando interverra' la difesa. Invece, il processo, senza dibattimento ma sulla base degli atti gia' prodotti, quindi in abbreviato, iniziera' il 12 giugno a carico degli altri 40 imputati che hanno optato per il giudizio breve. E' probabile che il pubblico ministero di udienza sia Giuseppe Fici. Nel frattempo, la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai difensori per la scarcerazione del boss agrigentino, Cesare Lombardozzi. Gia' lo scorso 9 giugno, il Tribunale di Agrigento ha risposto no alla richiesta di scarcerazione proposta perche' Lombardozzi avrebbe gia' scontato la pena, e vi e' stato un errore nel calcolo della cosiddetta "continuazione", l'istituto che ridetermina la pena quando si sommano diverse sentenze di condanna a carico della stessa persona per lo stesso reato. A Cesare Lombardozzi, il 9 agosto del 2011 e' stata ridotta la condanna per mafia, da 15 anni inflitti nei primi due gradi di giudizio a 13 anni e 6 mesi. Poi, anche i giudici di Sorveglianza di Milano hanno respinto l' istanza di scarcerazione e la concessione degli arresti domiciliari per gravi motivi di salute. Lombardozzi e' stato sottoposto a un intervento chirurgico e le sue condizioni non sarebbero compatibili con il regime carcerario. Contrario e' stato il Tribunale, che ha esaminato la documentazione sanitaria. Adesso il no della Cassazione. Lombardozzi sara' detenuto in carcere fino al prossimo 15 novembre, a meno di altre contese sul conteggio delle condanne.
Ruoppolo Teleacras - "Nuova Cupola", lavori in corso
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