Giorgio Scotoni è un brillante storico italiano che si occupa essenzialmente delle vicende del nostro esercito durante la campagna di Russia. Poiché insegna Storia russa all'Università di Voronezh ha avuto l'occasione di approfittare della desecretazione degli archivi locali e federali ex sovietici, per accumulare tutta una serie di documenti e fondi archivistici fino ad ora inediti per poter documentare la politica di sterminio attuata dai tedeschi sul fronte orientale e il ruolo svolto dai nostri soldati .
Ne emerge un quadro a dir poco agghiacciante:
I nazisti avevano freddamente pianificato lo sterminio di almeno tre quarti della popolazione della Russia europea, in nome della ricerca dell' hitleriano Lebensraum e ai sopravvissuti sarebbe rimasta soltanto l'alternativa tra la deportazione in Siberia e la schiavitù.
Scotoni mostra i documenti tedeschi,provenienti dai fondi archivistici ex sovietici, firmati da von Reichenau, von Manstein, Paulus e da Rosenberg in cui lo sterminio della popolazione civile viene freddamente pianificato
Ma al contempo ci mostra le sostanziali differenze tra la spaventosa ferocia nazista e il comportamento delle truppe italiane.
In Russia non fumo dei santi neanche noi, perché anche noi avemmo i nostri criminali di guerra, ma non ci fu una pianificata e voluta campagna di annientamento come quella che misero in atto le truppe germaniche!
I soldati italiani rubavano cibo e bestiame per non morire di fame e gli atti arbitrari di fucilazioni e brutalità furono limitati all'iniziativa personale di pochi ufficiali, senza alcuna direttiva dall'alto.
Un libro importante che spiega molto bene, con abbondante supporto iconografico e documentale, la guerra di annientamento pianificata da Hitler e le vicende delle nostre truppe sull'alto Don.
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