Commento di don Paolo Quattrone - sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.
Sabato 6 Agosto
Oggi si celebra la trasfigurazione di Gesù. Come leggiamo nel Vangelo di oggi, Gesù sale sul monte a pregare prendendo con sé Pietro, Giovanni e Giacomo. E lì cosa accade? Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. La preghiera è stare sotto la luce di Dio che ci aiuta a guardare le cose, le vicende, i problemi, sotto la sua luce; quando preghiamo le cose cambiano d’aspetto, le vediamo diversamente e anche il nostro volto cambia d’aspetto, si rasserena. Un esempio semplice. Tutti sappiamo che c’è una grande differenza tra l’entrare in una stanza completamente buia e in una stanza dove invece posso accendere una luce, anche soltanto una piccola candela. Spesso noi entriamo nelle stanze della vita al buio senza portarci dietro la luce di Dio. Entriamo nel lutto, nella malattia, in un momento di crisi, in una prova, in una delusione, in una decisione da prendere completamente da soli, completamente al buio ed è chiaro che non è per niente piacevole. E se invece entrassimo in quella situazione, in quella stanza insieme a Dio, portando quella situazione nella preghiera? Forse le cose le guarderemmo con altri occhi. La preghiera ci aiuta a guardare con altri occhi la vita. Aggiungo un’ultima cosa: quando preghiamo impariamo a non portare solo noi stessi ma anche gli altri. Affidiamo in particolare quelle persone che sappiamo che si trovano in un momento di buio personale e chiediamo a Dio di far luce nella loro esistenza, affinchè nel buio che stanno attraversando possano scoprire una luce, la luce di Dio che accompagna, illumina e conforta.
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