Le Orchidee spontanee sono tra le entità a maggior rischio di sparizione in tutta Europa, a dispetto del loro status di piante protette secondo le convenzioni internazionali e Direttive europee recepite dall’Italia come la Direttiva Habitat 92/43/CEE. La loro particolare vulnerabilità discende da un’ecologia caratterizzata da un’estrema dipendenza nei confronti di altre componenti dell’ecosistema: non solo richiedono, per la riproduzione, insetti impollinatori, ma anche specifici funghi microscopici che sono indispensabili per la germinazione dei semi e la sopravvivenza delle orchidee; queste ultime sono quindi considerate a maggior rischio di estinzione, rispetto ad altre piante, in quanto fortemente legate ad altri organismi a loro volta minacciati dai cambiamenti ambientali in corso. In virtù di tale estrema sensibilità alle variazioni ambientali, le orchidee rivestono un ruolo riconosciuto di bioindicatori e segnali di allerta precoce della salute dell’ecosistema.
Le Langhe , in virtù della matrice calcarea sedimentaria e dell’abbondanza di habitat idonei, sono uno dei territori nazionali più ricchi di Orchidee spontanee, sia come varietà di specie che come popolamenti localmente abbondanti, oggetto di ammirazione per le stupende fioriture. Tuttavia anche qui si assiste ad un declino di queste piante soprattutto nella zona dove le tipologie culturali prevalenti (vigneti e noccioleti) sono più diffuse, nonostante questi habitat agricoli, se gestiti in modo ecologicamente sostenibile, possano ospitarle, diventando in tal modo bioindicatori di qualità del territorio agricolo.
Proprio per questo motivo ARPA Piemonte ha avviato attività di sensibilizzazione, monitoraggio e responsabilizzazione delle comunità locali e degli agricoltori, tramite l’approccio della Custodia, strumento di conservazione partecipata fondato sulla sottoscrizione di accordi di impegno volontario.
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