“Piena causa di servizio” nella morte per mesotelioma pleurico dovuta all’esposizione all’amianto. La vedova dell’aviere di Sannazzaro de’ Burgondi Fabio Fabretti è stata riconosciuta “vittima del dovere” dalla sezione lavoro della Corte d’Appello di Milano. A darne notizia è l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Fabretti era morto nel 2012, a 67 anni, lasciando la moglie e due figli. Era stato in servizio per un anno, poco più che ventenne, nell’Aeronautica Militare. Dopo il periodo di addestramento a Cuneo, fu assegnato alla Prima Aerobrigata di Padova, e adibito successivamente alla base operativa missilistica di Cordovado, dove si è occupato dell'area lancio dei missili in stretto contatto con i militari americani della Nato. In quel periodo stazionò un missile speciale, predisposto con una testata nucleare. Il tribunale di Pavia aveva rigettato le domande per presunta carenza di prova, ma la Corte d’Appello di Milano, dopo ulteriori accertamenti, ha dichiarato la causa di servizio. Tra le prove esibite, anche le foto che ritraevano l’aviere Fabretti a contatto con i missili. Il ministero della Difesa dovrà versare 500.000 euro alla vedova. Bonanni ha annunciato ricorso in Cassazione, sia per includere anche i figli nell’indennizzo, sia per ottenere un risarcimento, perché il mezzo milione stabilito dalla Corte d’Appello milanese riguarda solo i contributi previdenziali. Fabretti, ha dichiarato Bonanni, è morto “di una morte atroce e il suo è solo uno dei tanti decessi per mesotelioma da esposizione ad amianto”.
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