Psicoanalisi e Transfert. In questa seconda pillola, il Dott. Quirino Zangrilli, medico e psicoanalista, illustra il fenomeno del Transfert.

Ogni volta che sottoponiamo al trattamento psicoanalitico un soggetto, compare il sorprendente fenomeno della cosiddetta traslazione (o transfert), vale a dire egli rivolge sul suo analista una certa quantità di moti di tenerezza, abbastanza spesso misti ad ostilità, che non si fondano su alcun rapporto reale (l’analista vede i suoi pazienti solo nel suo studio e si attiene alla più stretta neutralità) e che non possono, quindi, che derivare dagli antichi desideri fantastici del malato divenuti inconsci e che ora riprendono vita, senza che il paziente se ne renda conto, nella relazione che egli ha con il medico...

Bisogna ricordare che il transfert si instaura spontaneamente in tutte le relazioni umane, esattamente come nel rapporto tra malato e medico; esiste tra gli alunni ed il maestro, nei confronti del capitano della squadra o del maestro di musica o di sci, solo per fare alcuni esempi.Esso agisce tanto più vigorosamente quanto meno se ne sospetta la presenza. La psicoanalisi dunque non crea il transfert ma semplicemente lo svela alla coscienza e se ne impossessa per guidare i processi psichici verso la meta desiderata.

Con i pazienti di sesso maschile le cose non vanno molto diversamente che con le donne. Lo stesso attaccamento al medico, la stessa sopravvalutazione delle sue qualità, lo stesso assorbimento nei suoi interessi, la stessa gelosia verso tutti quelli che gli stanno vicino.
Nei suoi pazienti maschi il medico, inoltre, osserva più spesso che nelle donne un modo di manifestare la traslazione: la traslazione ostile o negativa, che spesso prende l’aspetto di un ostinato, interminabile silenzio...

E’ del tutto ovvio che l’analista non debba cedere alle richieste del paziente che provengono da transfert: l’analisi finirebbe poiché la relazione tra le due persone si incanalerebbe su un piano del tutto diverso. Come è ovvio che sarebbe assurdo respingere le richieste emotive del paziente in modo scortese o addirittura indignato; noi superiamo il transfert dimostrando al paziente che i suoi sentimenti non derivano dalla situazione presente e non sono destinati alla persona del medico, bensì ripetono qualcosa che in lui è già accaduto precedentemente. In tal modo lo costringiamo a trasformare la sua ripetizione in ricordo. Da questo punto di vista il transfert si trasforma da potentissima resistenza a potente scorciatoia nel disvelare i conflitti inconsci...

Una delle complicanze del transfert da tenere assolutamente sotto controllo è la sua erotizzazione: una resistenza che può diventare insormontabile. In questo modo il paziente non fa che negare e dunque preservare nell’inconscio un Edipo estremamente virulento. L’analista farà bene a reiterare tutto il materiale che attiene la relazione analista-paziente, con pazienza e fermezza ma solo quando nei sogni e nel materiale associativo prodotto vi siano dei riferimenti chiaramente intellegibili...

La rivista: Psicoanalisi e Scienza
[ Ссылка ]

Il Direttore di Psicoanalisi e Scienza, Dott. Quirino Zangrilli
[ Ссылка ]

Tutti gli articoli della Rivista:
[ Ссылка ]

свернуть