Il Natisone e i suoi affluenti hanno disegnato in milioni di anni un paesaggio veramente suggestivo. I loro alvei sono un teorema di acque limpide, rocce, marmitte.
Queste valli boscose, un tempo isolate e misteriose, attraversate da mille rivoli e torrenti, sono piene di cavità naturali, di grotte, ma anche di chiesette votive, di eremi e di antichi borghi fortificati. Imperdibile la chiesa fortificata di San Giovanni d'Antro a Pulfero.
Il Santuario della Beata Vergine di Castelmonte è uno dei templi mariani più antichi in assoluto. Risale ai tempi del cristianesimo delle origini, nei primi secoli dell'impero romano, mentre il primo documento scritto che lo riguarda è del XIII secolo.
Siamo nella cosiddetta Slavia friulana, una terra dove fin dai tempi dei longobardi è avvenuta la commistione tra genti latine e genti slave. Infatti i dialetti che si parlano da queste parti appartengono al ceppo delle lingue slave.
L'itinerario più semplice è quello che segue la strada che da Cividale del Friuli, la Forum Iulii che diede il nome alla nostra regione, risale il Natisone fino a Pulfero, ultimo comune italiano, e poi a Caporetto, Kobarid, nella valle dell'Isonzo, che oggi è già Slovenia. Ma le digressioni possibili sono tantissime.
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