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Il titolo dell’opera è l’Abbraccio anche conosciuta come “Coppia di amanti II”. L’autore è il pittore austriaco Egon Schiele, l’anno di realizzazione è il 1917, nel pieno corso della Grande Guerra. Il quadro è conservato alla Oesterreichische Galerie Belvedere a Vienna ed è un Olio su tela che misura cm 100 x 170.

L’abbraccio di Schiele, è un dipinto di grandissima potenza espressiva che ho avuto il privilegio di vedere più volte dal vivo, a Vienna, dove è conservato e anche all’interno di diverse mostre temporanee.

L’abbraccio è un dipinto che non lascia indifferenti e che porta in sé un carisma, una forza, un’energia fuori dal comune. Lo spettatore viene calamitato, ipnotizzato dal quadro che mette in scena lo straordinario incontro tra due persone che si amano. E la forza del loro amore, l’energia sprigionata dalla loro passione è tutta lì, catturata da Schiele sulla tela.

L’opera è di dimensioni importanti, cm 170 x 100, e ci mostra una coppia abbracciata vista dall’alto. I due corpi, definiti da una linea di contorno molto netta, sono dipinti quindi a grandezza naturale se non leggermente maggiore al naturale e staccano in modo netto, con il loro incarnato emaciato, rispetto al lenzuolo sul quale sono stesi.

Schiele definisce quindi tre momenti della composizione ben distinti. I corpi appunto che sono centrali, poi il lenzuolo bianco ed infine il fondale.

I due amanti sono evidentemente sdraiati su un lenzuolo, ma Schiele li astrae dal contesto. Non abbiamo riferimenti spaziali precisi quali potrebbero essere il bordo o la testata di un letto.

Percepiamo un duplice sentimento che corre lungo il quadro. Uno è legato alla passione, all’amore, al’eros, al desiderio, l’altro legato è legato all’inquietudine, al distacco, al tormento. E’ intorno a questa duplice tensione che scaturisce la forza unica ed esplosiva di questa opera.

Le parole dello stesso Schiele, che qualche anno prima nel 1912 aveva utilizzato per descrivere un suo quadro ora perduto, sono a questo proposito illuminanti:
“dal quadro deve scaturire una luce, i corpi hanno una propria luce che essi consumano vivendo; essi bruciano, non sono illuminati”.

Sono parole davvero intense e chiarificatrici. Se torniamo ad osservare questi corpi ci rendiamo conto che essi emanano una propria luce che è l’energia che vi scorre. Questi sono corpi pulsanti dove scorre il sangue ma anche le emozioni, le pulsioni. Questi corpi, come dice Schiele, stanno bruciando, si stanno consumando vivendo il momento della passione e poi del distacco.

Per questo l’abbraccio di Schiele è una delle più potenti immagine dell’amore che sia mai stata dipinta, perché ne coglie la dimensione totale, le immense energie sottese.

I due amanti bruciano e si consumano vivendo il momento con la massima intensità e promanando una luce che è luce vitale, sacra, tellurica, la luce dell’amore.

Come abbiamo visto attraverso l’abbraccio ed altre opere presentate nel video, Schiele coniuga uno straordinario senso estetico con un espressionismo esasperato. Attraverso l’eleganza delle linea, gli equilibri cromatici, il talento immenso nel disegno e nella composizione, riesce a rivelare il mondo pulsionale ed emotivo talora dilaniante che si cela dietro i suoi protagonisti.

Fammi sapere cosa pensi dell'abbraccio di Schiele e del pittore stesso con un commento!

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