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Autorevole dirigente di banca, con focus sui temi della sensibilizzazione del correntista e del consumatore finanziario, il dott. Megna è stato intervistato dalla nostra editrice Loredana Buoso e dal dir politico Alessandro Zorgniotti
Mai come nei settori della finanza, educazione fa rima con diversificazione. Lo sappiamo bene in virtù della molto seguita rubrica di letteratura e alfabetizzazione finanziaria condotta in solido sul nostro giornale con il Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi. Rubrica alla quale concorre attivamente il dottor Francesco Megna, autorevole funzionario di banca e autore di innumerevoli interventi e contributi editoriali su questa specifica e decisiva disciplina.
Intervistato in questo fine settimana, il dottor Megna ha condiviso con la nostra editrice Loredana Buoso, e con il dir politico Alessandro Zorgniotti, una proficua conversazione in merito alle più recenti tendenze e propensioni su come accantonare e destinare i risparmi personali e familiari per farli uscire dalla "trappola della liquidità" e, nello stesso tempo, per sottrarli ai rischi della speculazione, dell'azzardo e dei rendimenti illusori.
Il nostro intervistato ha evidenziato un paradosso: l'Italia sembra essere tornata all'epoca dei Bot people in voga negli anni Ottanta del secolo scorso, soltanto che adesso siamo passati ai BTP people, che il governo in carica è impegnato a promuovere in maniera molto determinata con l'obiettivo di nazionalizzare il debito pubblico per difenderlo dalle oscillazioni e dalle instabilità e turbolenze crescenti dei mercati internazionali, riducendo l'incidenza dei detentori esteri di titoli obbligazionari statali.
Attenzione, però: per quanto i rendimenti siano stati ricondotti all'insù dalle politiche dei tassi alti, perseguite dalla banca centrale europea, la BCE, il ritorno netto delle obbligazioni, detratto il tasso di inflazione, si conferma molto esiguo, se non addirittura negativo se sì fa riferimento a una media comprensiva degli anni ancora precedenti.
Per questo, come ha voluto sottolineare il dottor Megna, il solo strumento per conseguire una resa redditiva ragionevole e reale dei propri risparmi, rimane quello dell'investimento in titoli azionari, e le azioni sono quote di proprietà di una determinata società di capitali (Spa), e proprio per ciò occorre accelerare sull'educazione finanziaria per fornire i giusti orientamenti sulle evoluzioni dei mercati settoriali a cui appartengono le società verso le quali indirizzare le disponibilità da mettere a frutto e valore.
Perché, se è vero che dopo il lockdown pandemico i soldi accumulati sui conti correnti sono stati falcidiati dai rincari intervenuti nei prezzi e dagli elevati tassi di inflazione, riflessi sulle rate del mutuo per chi ha contratto un prestito sulla prima casa o sullo sviluppo della propria attività, l'educazione e l'orientamento finanziario svolgono sempre un ruolo volto a recuperare il potere acquisto parzialmente perduto.
Di contro, una corretta preparazione aiuta a contenere gli effetti e i disagi connessi al sovraindebitamento, una piaga che riguarda oramai sette milioni di cittadini italiani e il cui mancato risanamento comporta, di fatto, l'esclusione di una famiglia su tre dalle opportunità e dalle possibilità connesse ai diritti di cittadinanza attiva e alla stessa partecipazione alla vita sociale e democratica. Eppure, dal pagamento delle bollette a quello delle cure sanitarie, sempre più persone sono propense a indebitarsi non per investire bensì per cercare di fare fronte a spese un tempo fronteggiate dalle entrate reddituali correnti.
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