È ambientato nella Toscana del '600 il più lungo dei tre racconti di Sortilegi. Tre racconti che sono, quasi, tre testimonianze riprese da Bianca Pitzorno e, con il linguaggio più adatto, resi fruibili per la nostra epoca. Leggevo Bianca Pitzorno da ragazzina e mi sono ritrovata in questi suoi scritti, nelle tradizioni e le credenze che in zona rurale additavano come "streghe" le ragazze più originali e libere, meglio se d'umili origini.
Bianca Pitzorno risucchia il lettore dentro a un vortice che rende impossibile lo staccarsi dalla pagina. La finzione letteraria si fa tutt'uno con la storia e si comprendono benissimo "le streghe". O, almeno, così è per me, che in un'altra epoca sarei stata additata come tale, senz'altro vittima di sortilegi.
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