La storia la scrivono i vincitori, è un dato di fatto. E la vicenda di Maria I Tudor, conosciuta da tutti come "Maria la Sanguinaria", ne è forse l'esempio più famoso.
Unica figlia sopravvissuta di Enrico VIII e della sua prima moglie, Caterina d'Aragona, cresciuta e amata come una principessa fino alla sua adolescenza, segnata dal dramma della separazione dalla madre, dalle violenze psicologiche del padre e dai soprusi della matrigna, Anna Bolena, isolata da tutti perché cattolica in una corte che stava diventando, a poco a poco, protestante, costretta a non poter prendere marito per la sua legittimità messa in dubbio dal suo stesso padre. Segnata nel corpo e nello spirito, arrivò alla fine a cingere la corona d'Inghilterra all'età di 37 anni, anche se i ritratti ce la mostrano invecchiata anzitempo, riuscendo a realizzare la sua aspirazione a diventare non solo regina, ma anche moglie e madre.
Ma vittima di se stessa, della sua incapacità al governo e dei tempi che stavano cambiando, Maria non riuscì ad essere né una regina, con le sue fallimentari campagne militari che fecero perdere all'Inghilterra i suoi ultimi territori in Francia e soprattutto con le sue cruente persecuzioni nei confronti dei protestanti, illusa dal desiderio di rendere il suo paese di nuovo cattolico, né una moglie, legata ad un marito, Filippo II di Spagna che non solo le alienò le simpatie dei suoi ultimi sostenitori, ma non la amò neanche, né madre, cullando nel suo ventre quello che credeva fosse il tanto atteso figlio, ma che in realtà era un tumore che l'avrebbe strappata prematuramente alla vita.
E dopo il breve e doloroso regno di Maria, avrebbe avuto inizio la lunga e prospera epoca di Elisabetta I.
A lungo relegata al piatto ruolo di "regina cattiva", la psicologia di Maria ancora ha difficoltà ad imporsi al giorno d'oggi, nonostante la rilettura più benevola da parte degli storici moderni, protestanti in primis.
Ma la sua leggenda nera è ancora tristemente viva, tanto da essere riconoscibile nelle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" di Martin nella figura della fanatica religiosa regina Selyse Baratheon.
A tutt'oggi, Maria I Tudor resta lo spartiacque tra un prima e un dopo, Maria I e Elisabetta I, la fine del cattolicesimo inglese e l'inizio del protestantesimo inglese, la fine di un regno disastroso sotto molti punti di vista e l'inizio dell'epoca d'oro inglese.
Bibliografia
"Maria la Sanguinaria" di Carolly Erickson: [ Ссылка ]
"Lo specchio di Elisabetta" di Nadia Fusini: [ Ссылка ]
"Il giullare della regina" di Philippa Gregory: [ Ссылка ]
"La tragedia della regina. Maria Tudor, sovrana incompresa" di Robert Hugh Benson: [ Ссылка ]
"L'innocente" di Alison Weir: [ Ссылка ]
"Lady Elizabeth" di Alison Weir: [ Ссылка ]
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