"Mio figlio in vita era un altruista, voleva sempre fare il bene del prossimo. Dopo la sua morte, con mia moglie abbiamo deciso di fare del bene e abbiamo donato tutti gli organi". Così Alfonso Sacchi, padre del 24enne ucciso a Roma. "Il primario del San Giovanni mi ha detto che hanno donato tutti gli organi tranne il cuore, perché il cuore di un atleta ha i ventricoli troppo grossi. Uno sportivo non va con le droghe".
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