Nel panorama odierno, dove la sedentarietà minaccia sempre più la nostra salute, emerge con forza il ruolo salvifico dello sport, riconosciuto unanimemente non solo come alleato del benessere fisico, ma anche come potente strumento di cura per la mente. Numerosi studi scientifici hanno ormai dimostrato che l'attività fisica regolare è fondamentale a ogni età, svolgendo un ruolo cruciale nel promuovere il benessere psicofisico, mitigare i sintomi legati a stress, ansia e depressione, migliorare i parametri vitali come la pressione sanguigna e i livelli di glicemia e colesterolo, nonché rafforzare l'apparato muscolo-scheletrico e prevenire le cadute negli anziani.
Particolarmente significativi sono i benefici dello sport per le persone con disabilità. A dispetto di una consapevolezza crescente, in Italia, la partecipazione sportiva di questo segmento della popolazione rimane notevolmente bassa, con solo il 9,1% che pratica attività fisica regolare, mentre la grande maggioranza rimane inattiva. Questa situazione persiste nonostante le evidenze scientifiche che confermano come lo sport possa essere integrato con successo anche in presenza di disabilità, contribuendo in modo sostanziale alla qualità della vita di queste persone.
Le storie di atleti con disabilità che hanno trovato nello sport non solo una via di fuga dalla routine quotidiana, ma anche un mezzo per superare i limiti imposti dalle loro condizioni, sono fonte di ispirazione. Attraverso lo sport, queste persone riescono a trovare felicità, divertimento e una motivazione per affrontare con rinnovato vigore le sfide della vita. L'attività fisica diventa così un'occasione di socializzazione, di confronto e di crescita personale, che trascende i confini del semplice esercizio fisico per assumere il valore di un vero e proprio strumento terapeutico.
Il messaggio che emerge con forza è chiaro: lo sport non è solo un'attività riservata a chi gode di perfetta salute, ma un diritto e un'opportunità di miglioramento accessibile a tutti, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche. La sfida che la società odierna deve affrontare è quella di promuovere una maggiore inclusione sportiva, abbattendo i pregiudizi e le barriere che ancora oggi impediscono a molte persone con disabilità di godere dei benefici derivanti dalla pratica regolare dell'attività fisica. Solo così potremo garantire a ciascuno la possibilità di vivere una vita più sana, felice e soddisfacente.
Interviste a: Roberta Amadeo Atleta, Campionessa Mondiale di Handbike; Angela De Gregorio, Atleta, Campionessa 2023 di Handbike; Dott. Ludovico Pedullà, Ricercatore FISM Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.
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