La Guardia di Finanza di Ravenna ha scoperto un maxi giro di fatture false da 14 milioni di euro. Nei guai è finito un ex pilota di motociclismo imolese, denunciato insieme ad altre 22 persone per frode fiscale. Le Fiamme Gialle del Comando provinciale ravennate, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del tribunale di Bologna su richiesta della Procura della Repubblica felsinea, hanno inoltre sequestrato disponibilità finanziarie e beni per oltre 2,3 milioni di euro nei confronti dell’ex sportivo, tra cui uno yacht, un’auto, una villa con piscina, una casa e due garage. L’indagine della Finanza è scaturita da un controllo fiscale eseguito dalla compagnia di Faenza nei confronti dell’immrpenditore, nel corso del quale è stato accertato come questi, al fine di frodare il fisco, avesse utilizzato svariate fatture relative ad operazioni inesistenti emesse da diverse società di Roma risultate essere mere “cartiere”, cioè semplici scatole vuote. Dalle indagini è emerso che queste società erano in realtà gestite dal soggetto imolese che, controllando anche altre imprese “fantasma”, alcune delle quali con sede dichiarata in Ucraina e Slovenia, avrebbe organizzato un ramificato sistema di frodi fiscali consistente nella sistematica emissione di false fatturazioni nel settore delle sponsorizzazioni sportive, delle ricerche di mercato e delle consulenze aziendali, per un importo complessivo di oltre 14 milioni di euro. La truffa coinvolgeva anche alcuni prestanome, che ricevevano in cambio piccole somme di denaro. L’intera gestione delle entità fittizie sarebbe stata condotta dall’ex pilota direttamente dalla propria abitazione, nella quale aveva creato un apposito ufficio.
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