Un piccolo estratto della bellissima mostra "Roma Medievale. Il volto perduto della città", a palazzo Braschi. Un volto che, nonostante tutto, non solo non è perduto, ma anzi è conservato sia nel tessuto urbano, sia nelle testimonianze preziosissime conservate tra Roma, Montecassino, Farfa, Anagni etc. La mostra, che arriva dopo oltre 40 anni di studi condotti principalmente dall'Università La Sapienza, presenta oltre 150 pezzi diversi di cui alcuni conservati nello stesso Museo di Roma di Palazzo Braschi, ma moltissimi sono prestiti come quelli dal Monastero di San Saba, dal Museo dell'Alto Medioevo e perfino dai Musei Vaticani. Tanti gli interrogativi a cui risponde, tanti quelli che pone - come è giusto per una mostra a carattere scientifico - e anche alcune curiosità, come i preziosi abiti talari di papa Bonifacio VIII oppure il rosone gotico della chiesa di San Nicola che occupava un lato dell'attuale piazza Argentina a Roma. Sezioni sono dedicate anche alla vita quotidiana, ben documentata con prestiti dai depositi del Museo della Crypta Balbi, e ai rapporti della città con il suo fiume: rapporti ora perduti per via della costruzione dei Lungotevere, ma che furono strettissimi fino al XIX secolo perché il fiume forniva acqua, era una via di trasporto e fornivano anche energia cinetica per i mulini che macinavano pubblicamente e privatamente il grano per i cittadini.
La (sotto)voce narrante è di Penelope Filacchione, che condurrà una visita guidata su quei luoghi che ha amato e studiato dal primo anno dell'università sabato 14 gennaio alle 10.40.
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