"Mio caro Davide, da quando non ci sei più, Martina mi chiede spesso di te. Lei ti chiama ancora Simone. Ma presto le racconterò la tua storia. Ieri al lavoro, per la prima volta mi hanno chiesto di fare un dolce da sola. Indovina quale gli ho fatto? Il capo pasticciere non ha fatto commenti, però l'ha aggiunto alla lista di quelli da preparare per la domenica. Credo che sia un buon segno. Filippo è riuscito a farsi cambiare di turno. Sembrava che avesse vinto la lotteria. Era così entusiasta, e io ho capito che per il momento non posso chiedergli di più. Sai, quando penso a Lorenzo, ho paura di avere già cominciato a dimenticare il suo volto, a non ricordare più la sua voce. Cosa starà facendo in questo momento? A chi starà sorridendo? Ho ancora bisogno di una tua parola, Davide, di un tuo sguardo, di un tuo gesto. Ma poi allimprovviso sento i tuoi gesti nei miei, ti riconosco nelle mie parole. Tutti coloro che se ne vanno, ti lasciano sempre addosso un po di sè? E questo il segreto della memoria? Se è così, allora, mi sento più sicura perché so che non sarò mai sola..."
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