Quando, adolescente, andavo a cine-varietà tra battute "grasse", cantanti melodici e comici con giacche improponibili, una volta spuntò un attore che recitò questo monologo, io restai affascinato dalla drammaticità che "sospassa" le parole e per anni ho cercato di impararlo. Oggi, con i nuovi strumenti digitali, ho provato a registrarlo, spero di non aver fatto troppi danni.
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