Prosegue il viaggio di Girovagando alla scoperta della rete delle riserve provinciali sostenute dal Bim Adige.
Partiamo dal lago di Cei in compagnia di Andrea Sgarbossa, coordinatore di queste aree naturalistiche.
Dal lago ci portiamo sopra a Garniga, sulle pendici del Bondone, per assistere al ripristino di un antico pascolo che consentirà il ritorno di tanti animali in quota.
Questa rete naturalistica comprende una serie di spazi ancora intonsi quali le riserve provinciali e locali protette grazie a Natura 2000, importante dispositivo dell’Unione europea, oltre a Siti di importanza comunitaria, Zone di protezione speciale e di conservazione.
Fra queste ricordiamo il Burrone di Ravina, il lago di Terlago ed i laghi di Lamar con il famoso abisso, gli stagni di Vela e Soprasasso, la torbiera delle Viote e le Tre Cime dello stesso Bondone. Ma sono tanti altri i siti e gli spazi preservati dall’attività umana, spazi che, come ci ricorda il Presidente di queste Riserve Andrea Robol, assumo oggi anche un grandissimo valore dal punto di vista di un turismo responsabile ed attento al rispetto della natura.
Passiamo poi sul monte Baldo dove da alcuni anni opera il Parco Naturale locale.
Un ente che si è posto l’obiettivo della valorizzazione di questo immenso patrimonio botanico e naturalistico famoso in tutto il mondo.
Siamo accompagnati per l’occasione da Manuela Francesconi, coordinatrice di questa Riserva, che ci spiega come il Parco comprenda territori appartenenti a cinque diversi comuni del basso Trentino e un ventaglio di aree protette situate a un'altitudine che varia da poche centinaia di metri sul livello del mare a quote più elevate, che superano i 2000 m. Il Parco vanta cime innevate l'inverno, splendidi paesaggi con straordinari scorci sul lago di Garda l'estate, prati fioriti la primavera e variopinte faggete l'autunno. L'offerta turistica locale, incentrata sugli sport invernali e sulle escursioni naturalistiche durante tutto l'arco dell'anno, soddisfa grandi e piccini.In virtù della straordinaria biodiversità che lo caratterizza, il Parco Naturale Locale del Monte Baldo è meta ambita di studiosi naturalisti, di speziali e farmacisti, fin dal 1400. Si pensi che nel 1500 Giovan Battista Olivi lo definisce "Hortus Italiae", Giardino d'Italia. Il Baldo infatti è da secoli luogo ideale di raccolta di specie officinali, di studio delle loro possibili applicazioni nella farmacopea moderna, di ricerche nel campo della botanica, della geologia e di altre scienze naturali.Il Parco, afferma in proposito il Presidente Christian Perenzoni, rappresenta un sistema territoriale che, per valori naturali, scientifici, storico-culturali e paesaggistici di particolare interesse, si presta a una gestione unitaria, con preminente riguardo alle esigenze di valorizzazione e di riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali, nonché allo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione.
La puntata si completa con l’intervista a Alberto Cappelletti, Presidente di vallata del Bim Adige, che ci illustra gli impegni di questo ente in favore della preservazione e della promozione di questa Rete di Riserve.
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