Francesco Turatello, detto Francis e Faccia d'angelo (1944-1981), di Lambrate, Milano. Cresciuto solo con la mamma e praticando pugilato, è commesso di tappeti in un negozio in Via Alessandro Manzoni; qui conosce un barista che porta il caffè in negozio: Michele Argento, che si fa chiamare Carlo, anche lui senza papà. Nasce una grande amicizia e Argento, in ristrettezze, inizia a delinquere. Lui, fumantino, segue l'amico pacato nei modi ma spietato, completandosi alla perfezione.
Sono gli anni '70 e lui diventa un gangster, Re della malavita milanese, e Carlo Argento è il suo Viceré.
"Quando era stato beccato dalla polizia stava in Via Dante, pieno centro, allora non c'era l'isola pedonale. Il super-ricercato saliva su una A112. In Questura, alla vista dei fotografi, diventò una belva: «Fatemi tenere le mani sulla faccia, altrimenti spacco tutto, mica sono Vallanzasca, io, non voglio pubblicità, e voi state calmi, non sono un pagliaccio da copertina»."
Viene squartato in carcere in Sardegna e ricomposto dall'amica e confidente Antonella D'Agostino, poi moglie del nemico-amico Renato Vallanzasca, e in seguito sua biografa.
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