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Come forse avrai già notato, in italiano esistono alcuni verbi che puoi usare sia col verbo avere che col verbo essere. Ma come mai? E i due ausiliari si possono usare senza distinzione? Scopriamolo insieme!
Come scegliere tra i verbi ausiliari ESSERE e AVERE
Innanzi tutto, quali sono i verbi che possono avere entrambi gli ausiliari? Alcuni tra i più usati sono:
Aumentare
Cambiare
Cominciare
Crescere
Volare
Terminare
Suonare
Peggiorare
Cuocere
Diminuire
Durare
Finire
Guarire
Iniziare
Migliorare
Passare
Sfumare
Affogare
Annegare
Avanzare
Esplodere
Invecchiare
Schizzare
Scendere
Salire
Fallire
Detto questo, la prima cosa importate da sapere è che l’uso dell’ausiliare essere e avere non è casuale, bensì dipende dal significato della frase, cioè da quello che vogliamo dire. Ma come avviene la scelta? La risposta è più semplice di quello che sembra.
Se il verbo ha un uso intransitivo, ovvero non regge un complemento oggetto, allora l’ausiliare sarà essere.
Invece se il verbo ha un uso transitivo, ovvero regge un complemento oggetto, allora l’ausiliare sarà avere.
In altre parole, se il soggetto compie un’azione che ha delle ripercussioni su qualcos’altro o qualcun’altro (il complemento oggetto), allora si usa avere; in caso contrario, si usa essere.
Ma facciamo qualche esempio:
Il mondo è cambiato negli ultimi anni.
Il mondo (soggetto) compie un’azione che non ha ripercussioni su qualcos’altro o su qualcun’altro, infatti non c’è il complemento oggetto: usiamo il verbo essere.
La tecnologia ha cambiato il mondo.
La tecnologia (soggetto) compie un’azione su qualcos’altro, il mondo, cioè lo cambia. Il mondo è il complemento oggetto e usiamo il verbo avere.
Il figlio di Luca è cresciuto molto.
Luca ha cresciuto suo figlio.
Come prima, nella prima frase il soggetto (il figlio di Luca) compie un’azione che non ha ripercussioni su niente e nessun’altro, quindi verbo essere. Mentre nella seconda il soggetto (Luca) compie un’azione su qualcun’altro, ovvero il figlio, che è complemento oggetto, quindi verbo avere.
Due verbi che spesso creano confusione (a volte anche agli italiani!) sono salire e scendere, ma anche in questo caso vale la stessa regola.
Luigi è sceso dall’impalcatura.
Attenzione! Non fatevi ingannare da “dall’impalcatura”: quando c’è una preposizione (“dalla”) prima di un sostantivo (“impalcatura”) non può essere mai un complemento oggetto!
Invece, se non abbiamo preposizioni prima del sostantivo, quindi il verbo è seguito da un complemento oggetto, usiamo avere.
Luigi ha sceso l’impalcatura.
Ecco altri due esempi:
Graziana è salita dalle scale.
Graziana ha salito le scale.
Ultimo punto!
Ricordi quando all’inizio abbiamo detto che cambia il significato della frase a seconda che si usi essere o avere? Ecco, in realtà non è del tutto vero… Infatti ci sono dei verbi con cui si possono usare entrambi gli ausiliari, senza cambiare il significato della frase!
Si tratta dei verbi usati per esprimere il tempo atmosferico e reggono sia essere che avere senza distinzioni:
Piovere
Nevicare
Grandinare
Quindi possiamo dire:
Oggi è grandinato di continuo.
Oggi ha grandinato di continuo.
Oppure:
Ieri è piovuto per qualche ora.
Ieri ha piovuto per qualche ora.
Il significato non cambia!
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