Adattamento di un racconto di p. Andrea Panont pubblicato su Zenit (5 luglio 2017)
C’era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l’assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio. Argomento: come migliorare i rapporti vicendevoli e realizzare una migliore vita comunitaria. Fu subito chiaro che la comunità così com’era non poteva funzionare. La presenza di alcuni tipi rendeva impossibile una convivenza in qualche modo vivibile. Bisognava iniziare coll’escludere dalla comunità degli utensili, un certo numero di utensìli, i più insopportabili.
La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. Uno voleva espellere la sorella Sega, perchè morde sempre e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra. Rende la vita impossibile.”
Un altro non voleva tenere la sorella Pialla: col suo carattere tagliente e pignolo spelacchia tutto quello che tocca. Non lo farà per cattiveria; ma comunque finchè c’è lei, non si può che vivere col cuore sospeso.”
Un altro ancora sosteneva che il fratel martello ha un carattere pesante e violento, insopportabile, un picchiatore. È urtante la sua aria di superiorità, il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. È meglio escluderlo per il bene di tutti.
Qualcuno voleva che anche i chiodi troppo pungenti se ne andassero, così anche la Lima e la Raspa perché vivere con loro è un attrito continuo. Un altro voleva cacciare anche la cartavetrata, la cui unica ragion d’essere sembra quella di graffiare il prossimo.”
Si voleva eliminare anche il Righello e il Cacciavite, gente senza personalità che è più di peso che di aiuto…”
Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere il righello e il cacciavite, questi volevano espellere la lima e la pialla e tutti insieme esigevano l’espulsione del martello e dei chiodi, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti.
La riunione fu bruscamente interrotta dall’arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro. L’uomo si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere.
Per accogliere la Vita.
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