Frate Jacopone, si sa, è un moralista e un mistico. I suoi attacchi al mondo, alla sensualità si rafforzano in una fede fermissima e in uno spirito civilmente impegnato alla riforma dei costumi. In questa lauda, ciascun senso (vista, gusto, odorato, tatto) è posto come un potenziale nemico dell'anima, così come il rapporto malsano con i parenti e con gli amici. Per ciascuno di questi pericoli, Jacopone esclama, con cadenza inflessibile, il suo "Guarda!" (Stai in guardia!), che ho deciso di sottolineare con un colpo del tamburo vietnamita che ho in casa. Il testo è quello della vecchia edizione Ferri, più volte pubblicata (Laterza-Bari, 1915).
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