"Faive a levante guarigioni tante". È il buon auspicio osservato questa sera, quando le faville del rogo tradizionale alto 7 metri sono state trasportate dal vento verso oriente, al Pan e Vin della famiglia Marino Ballarin che ha bruciato simbolicamente il Coronavirus, o meglio una effige in cartapesta del virus, sopra la tradizionale Befana. "Un messaggio augurale scaramantico" spiega Andrea Ballarin, ideatore della simpatica iniziativa "che dal litorale di Cavallino-Treporti si spera possa portare speranza in tutto il Veneto ora martoriato dall'epocale malanno. Lo dedichiamo a tutti i malati di Covid-19 e a tutto il personale ospedaliero". La festa famigliare attorno al fuoco che sul litorale chiamano "pavinèr" nella zona di Cavallino oppure "berolòn" sul lato di Treporti e Ca' Savio, è stata all'insegna del distanziamento, ma non sono mancati i tradizionali momenti conviviali a base di pinza e musetto. Francesco Macaluso, video Tommasella
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