L'Aia (askanews) - Salvatore Girone deve essere rimandato in Italia in attesa del giudizio finale della Corte di arbitrato dell'Aia. Questo quanto sostenuto dall'ambasciatore italiano Francesco Azzarello a tutela del fuciliere di marina del San Marco accusato con Massimiliano Latorre di aver ucciso, nel corso di una missione anti-pirateria, due pescatori indiani al largo del Kerala il 15 maggio del 2012 e costretto a restare in India ormai da quattro anni senza che la Corte speciale indiana abbia ancora avviato il processo.
La richiesta italiana, considerato che Girone non è stato ancora formalmente incriminato, che il procedimento arbitrale sul caso potrebbe durare almeno tre o quattro anni e che rischia pertanto di rimanere detenuto a Delhi, senza alcun capo d'accusa, per un totale di sette-otto anni, si basa sulla determinazione di un'evidente e grave violazione dei suoi diritti. Nessun essere umano può essere usato come garanzia per la condotta di uno Stato, ha sottolineato l'ambasciatore italiano.
La risposta di Nuova Delhi non si è fatta attendere. La richiesta italiana è stata definita inammissibile dall'India. Nelle osservazioni scritte rese pubbliche si legge che esiste il rischio concreto che Girone non ritorni in India nel caso venga poi riconosciuta a Delhi la giurisdizione sul caso. La decisione dei giudici è attesa non prima di quattro settimane.
(Immagini Afp)
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