Diodato canta dal vivo "Babilonia" su richiesta di Luca Barbarossa, accompagnato dalla Stefano Cenci Social Club.
DIODATO- BABILONIA
Cado e tu
Tu vieni a riprendermi
Sapessi cos'è un'anima
Saprei che cosa venderti
Cado e tu
Tu mi porti ancora più giù
Sei specchio dei miei limiti
Dei miei talenti inutili
Ogni volta poi sai sorprendermi
Sei ogni cosa intorno
E poi non ci sei più
Non ci sei
Io non lo so come fai a sbattermi così
Che certi giorni ho il cuore nero
Sembra sempre lunedì
E la notte ha mille sguardi che si nutrono di me
Poi la luce li cancella ed io ritorno a credere
Che è possibile ogni cosa, questa sana follia
Sia capace di mostrarmi
Mi basta mi porti via, qui, dall'assurda e inutile Babilonia
Babilonia
Cado e tu
Tu mi porti ancora più giù
In questi abissi gelidi
Respiro sogni liquidi
Ma ogni volta poi sai sorprendermi
Quando penso di toccare il fondo
Mi riporti su, mi riporti su, mi riporti su
Io non lo so come fai a sbattermi così
Che certi giorni ho il cuore nero
Sembra sempre lunedì
E la notte ha mille sguardi che si nutrono di me
Poi la luce li cancella ed io ritorno a credere
Sia possibile ogni cosa, questa sana follia
Sia capace di mostrarmi
Mi basta mi porti via, da qui, dall'assurda e inutile Babilonia
Babilonia
Disponibile da venerdì 29 novembre, in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme
digitali “Che vita meravigliosa” (Carosello Records), il nuovo singolo di Diodato, cantautore tra i più apprezzati del nuovo pop italiano. Il brano sarà parte della colonna sonora del nuovo film di Ferzan Ozpetek “La Dea Fortuna”, con protagonisti Stefano Accorsi, Edoardo Leo e Jasmine Trinca, nelle sale dal prossimo 19 dicembre distribuito da Warner Bros. Pictures. “Che vita meravigliosa” è il romantico tributo di Diodato alla vita, in tutte le sue sfaccettature e declinazioni. Il brano si apre con un potente intro evocativo caratterizzato dal suono dei cori e dei fiati. La voce di Diodato si delinea lieve e delicata, in contrasto con il panorama sonoro appena creato, e si diffonde dolcemente in una strofa incalzante, caratterizzata da un costante crescendo di immagini che si susseguono e si intrecciano ad un arrangiamento dalle sonorità profonde, fatto di tamburi surdi, chitarre acustiche e piccoli elementi ritmici. “Che vita meravigliosa” è il canto di un essere umano disperso nel mare esistenziale, tra le sue onde, tra canti di sirene, alla ricerca di porti sicuri, pezzi di terra su cui fermarsi anche solo per un attimo, prima di abbandonarsi al folle desiderio di riprendere il proprio viaggio.
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