La prima: MITO SettembreMusica si concentra sulla musica classica.
La seconda: il festival ha ora un tema, che cambia di anno in anno e viene declinato in modo diverso da ciascuno dei circa 160 concerti in programma.
Per il 2016 ho scelto “Padri e figli”. Mi sembra si adatti bene a una manifestazione che ha una lunga storia alle spalle ma si sta aprendo al nuovo. E penso che la stessa apertura stia avvenendo all’intero universo della musica classica: amiamo il grande repertorio del passato, ma ci accorgiamo sempre di più che abbiamo voglia di ascoltarlo in modo inedito, fresco, arricchito dalla più bella musica degli autori viventi.
Per questo ogni concerto è stato costruito come un’avventura a tema: il pubblico troverà davanti a sé un titolo, un presentatore che in 4 minuti offrirà una chiave di ascolto per la serata, in qualche caso dei sopratitoli che passo dopo passo guideranno lungo le partiture. E per questo i grandi artisti invitati hanno accettato di preparare programmi originali, quasi sempre nati apposta per il festival, capaci di rendere l’esperienza della sala da concerto precisa, riconoscibile, unica.
Fanno eccezione i bambini e i ragazzi: per loro MITO SettembreMusica, oltre ad attivare nuove produzioni, ha selezionato in tutta Europa diversi spettacoli, così che i nostri figli si appassionino da subito (il primo in cartellone è per bambini dai 2 ai 4 anni): se ascoltano bene, cresceranno bene.
Il Festival, infine, da quest’anno scrittura il pubblico: una giornata speciale si chiude con un grande concerto in piazza nel quale tutti vengono invitati a cantare insieme a un coro-guida disposto sul palco: lo abbiamo chiamato MITO OPEN SINGING, distribuiamo gratuitamente le partiture ai presenti e credo sia importante che ogni cittadino abbia la possibilità di fare musica, in modo semplice ma curato, così che il piacere dell’ascolto possa ulteriormente moltiplicarsi.
Nicola Campogrande
Direttore artistico di MITO SettembreMusica
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