Nel 1982 esce un'opera prima che sarà destinata a diventare un caposaldo del folk in lingua piemontese. Accompagnato da un magnifico libretto esplicativo, con i testi delle canzoni, la descrizione minuziosa degli strumenti adoperati e un'approfondita introduzione di ogni brano, oltre che dal saggio del grande studioso Franco Castelli, Ten da chent l'archët che la sunada l'è longa presenta al mondo un nuovo gruppo: La Ciapa Rusa. Capitanati da Maurizio Martinotti (voce, ghironda e cianfornia), Beppe Greppi (voce e organetto), Lorenzo Boioili (piffero, zufoli e ocarina) e Maurizio Padovan (violino) presentano un repertorio, come dice il sottotitolo del vinile, di canti e danze tradizionali dell'alessandrino. E così tra una giga, una monferrina e un canto storico, il disco si dipana in atmosfere antiche ma modernissime come arrangiamenti, grazie anche alla collaborazione di una giovanissima Betti Zambruno, di Donata Pinti e Alberto Cesa (in Re Gilardin), Ettore Losini (al piffero nella giga di Bobbio), e Giorgio Dalmastro (alla chitarra in Mazurka). Un Lp che ancora oggi rimane davvero una pietra miliare della musica piemontese. Buon ascolto.
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