Scopo di questo esperimento è dimostrare come da una semplice lampadina a doppio filamento sia possibile realizzare un diodo a vuoto.
Il diodo a vuoto venne perfezionato, elaborando un tentativo fatto da Edison , lo scopritore della lampadina.
Egli infatti introdusse un secondo elettrodo all'interno dell'ampolla con la speranza di caratturare le particelle metalliche che si staccavano dal filamento incandescente e andavano ad annerire l'interno del bulbo, metallizzandolo e diminuendone la trasperenza.
Si osservò invece che tra il secondo elettrodo e il filamento poteva circolare una corrente.
Usando una lampada a due filamenti e privandola molto delicatemente della baionetta, si uniscono i due reofori di un filamento, realizzando l'anodo.
Il filamento diviene invece il catodo.
Allo scopo di non fare esperimenti pericolosi si è usata
bassa tensione....Continua per accendere il filamento proveniente da una batteria a 12V e alternata da raddrizzare, da un piccolo trasformatore di rete con secondario di circa 12 volt. Il carico è la resistenza interna altissima del
multimetro.
Con 1 condensatore da 47 microFarad si realizza così un semplice raddrizzatore a singola semionda.
Chiaramente la corrente prelevabile é di poche decine di
microAmper, appena sufficienti ad alimentare il circuito, recuperando le perdite e a visualizzare un valore molto modesto di qualche volt di tensione continua sul multimetro. Come si può notare il condensatore si carica così molto lentamente.....comunque la dimostrazione è riuscita!
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