Eric Arthur Blair, meglio conosciuto come George Orwell, nacque il 25 giugno 1903 a Motihari, in India, e morì il 21 gennaio 1950 a Londra, in Inghilterra. Era un autore e critico britannico, famoso per le sue opere "La fattoria degli animali" (1945) e "1984" (1949), quest'ultimo un intenso romanzo distopico che mette in luce i rischi del potere totalitario.

Orwell proveniva da una famiglia di sahib, con un padre che lavorava come funzionario di basso rango nel servizio civile indiano. Sua madre, di origine francese, era la figlia di un commerciante di teak fallito in Birmania. Ha vissuto in Birmania per cinque anni, un'esperienza che ha fornito il materiale per due dei suoi saggi più famosi, "A Hanging" e "Shooting an Elephant", e il suo primo romanzo "Burmese Days" (1934).

Il romanzo 1984 di Orwell si svolge in un futuro distopico governato dal Partito, che detiene il controllo assoluto su Oceania, uno dei tre super-stati in guerra continua. Il Partito controlla ogni aspetto della vita, compresa la storia e la lingua delle persone, e sta cercando di implementare una lingua inventata chiamata Neolingua, che mira a prevenire la ribellione politica eliminando tutte le parole relative ad essa.

Il personaggio principale del romanzo, Winston Smith, è un membro di basso livello del Partito che vive a Londra. La sua mansione è di riscrivere la storia nel Ministero della Verità, per farla corrispondere al pensiero politico attuale. Tuttavia, il desiderio di verità e onestà di Winston lo spinge a ribellarsi segretamente contro il governo. Inizia una relazione proibita con Julia, una donna con idee simili, e diventa sempre più interessato alla Fratellanza, un gruppo di dissidenti.

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