La Costiera Amalfitana è uno dei luoghi più belli d'Italia e patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Il fascino della suggestione: il fiordo di Furore. Scopriamo uno dei borghi più noti della Campania, a metà strada tra Amalfi e Positano.
Furore è definito “il paese che non c'è” a causa della sua conformazione tra le montagne.
Il borgo di Furore, parte della Costiera Amalfitana, è famoso per il bellissimo fiordo sul mare, ma c'è molto altro da visitare come tantissimi percorsi naturali.
Un luogo straordinario che ci mostra tutta la bellezza della Costiera Amalfitana la piccola spiaggia del Fiordo di Furore.
La spiaggia del Fiordo di Furore è molto piccola (circa 25 metri) e si accede attraverso un percorso nella roccia che parte dal ponte sul fiordo sulla Statale Amalfitana oppure come ho fatto io circa 1500 gradini dal centro città.
Non si può raggiungere la spiaggetta in auto perché non ci sono parcheggi, sulla statale è consentita la sosta alle due ruote.
Percorrendo la Costiera Amalfitana non troverete questa cittadina disposta ordinatamente lungo la costa, come tutte le altre.
Nascosto tra le montagne, Furore è un borgo lacerato in due: da un lato c’è la sua marina, ovvero il Fiordo, dall’altro il paese, con le sue case sparse lungo il costone, praticamente invisibili agli occhi di chi viaggia lungo l’amalfitana.
La prima domenica di luglio, al fiordo si tiene una gara di tuffi molto conosciuta.
La Costiera Amalfitana è ricca di piccole insenature e baie che assomigliano proprio a dei fiordi, con il mare che va a lambire la costa e che si insinua tra le rocce.
Un pò di storia o leggenda.
Si racconta venne a trovare gli abitanti di Furore il diavolo in persona e che i cittadini, essendo assolutamente ostili a questa presenza, divennero letteralmente “furiosi” e lo cacciarono via violentemente. Ma il diavolo, fortemente indispettito, decise di lasciare le sue feci proprio all’uscita del paese, in sommità, verso Agerola. Quando però arrivò il momento di pulirsi, lo fece con la prima cosa che gli capitò sotto mano, ovvero un’erba. Quest’erba era tra ortiche più aggressive che esistessero da quelle parti e provocò al “povero” diavolo dolori atroci e tremendi. A questo punto andò via arrabbiato e battendo fortemente i piedi a terra, segnando per sempre quel pezzo di strada con il suo zoccolo caprino. A parte questa storia leggendaria, si pensa comunque che il nome di Terra Furoris le sia stato dato per il fortissimo rumore del mare che nelle notti tempestose si infrange violento contro il Fiordo.
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