Commento di don Paolo Quattrone - sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.
Giovedì 4 Agosto
Oggi si celebra la memoria di un santo importante, san Giovanni Maria Vianney, santo protettore di tutti i sacerdoti. Pensate che non lo volevano ordinare prete perché i superiori lo ritenevano un sempliciotto, troppo ignorante e per niente brillante negli studi, alla fine lo ordinano e viene mandato in una parrocchietta di campagna ad Ars e lì vivrà il suo ministero con tanta fede e con tanto amore da divenire un punto di riferimento per tante persone. Quale sarà stato il suo segreto? La preghiera. Era un uomo, un prete in contatto con Dio e la forza di svolgere con fede ed amore il suo ministero gli veniva proprio da Gesù. La preghiera ci permette di ricevere da Dio la forza che ci occorre per compiere con fede ed amore la nostra missione, per portare avanti le nostre responsabilità. La preghiera ci tiene uniti a Dio e ci aiuta a ricevere da Lui la forza, l’energia, la linfa necessaria per affrontare la vita con amore e con fede. Per questa ragione, il santo curato d’Ars spesso era attaccato dal demonio, il quale soprattutto la notte lo tormentava per distoglierlo dalla preghiera e da Dio. Il diavolo infatti sa che pregare ci fa del bene e perciò le studia tutte pur di distoglierci. Ogni volta che l’uomo vuole pregare il nemico le studia tutte per impedirglielo e non lo fa apparendoci di persona ma in modo molto subdolo e spesso efficace: il demonio è li che lavora quando ci inventiamo mille alibi e scuse per non pregare, quando rimandiamo sempre ed alla fine non preghiamo, quando accampiamo scuse per non pregare: adesso non ho tempo magari dopo che sono più tranquillo; ma a cosa serve tanto guarda come mi sta andando storta la vita macchè pregare tanto Dio si è dimenticato del mio indirizzo; ma tanto Dio sa già cosa ho da dirgli; è inutile pregare tanto guarda come si comportano le persone che si reputano credenti, ci sono persone che non pregano e che si comportano meglio; se prego mi distraggo perciò meglio lasciar perdere, ognuno aggiunga gli alibi che preferisce, che maggiormente utilizza. La preghiera è un’attività che richiede fatica perché c’è chi rema contro perché sa che ci fa bene ed ha tutti gli interessi per non farci pregare. Vi racconto un episodio del santo curato d’Ars. Era in bagno, seduto a fare i suoi bisogni e nel mentre pregava ecco apparire il demonio che subito gli rinfaccia: “ma come, pregare mentre sei in bagno, vergognati, tu che sei un prete,che dici di essere un uomo di Dio, non provi vergogna?” e il santo prontamente gli rispose: “la mia preghiera va a Dio e il resto che sto facendo è per te caro demonio”. Questo episodio ci insegna oltretutto che non esiste luogo dove non ci si possa incontrare con Dio. Pregare serve per avere la forza di amare, san Giovanni Maria Vianney affermerà che l’opera più bella che l’uomo può compiere è pregare ed amare. Pregare ci mette in collegamento con Dio che è amore, è restando uniti a Lui, all’amore che avremo la forza per amare nella nostra vita.
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