Il nostro editorialista, Davide Giacalone, in rassegna stampa ha parlato dei contagiati in aumento, per lo più asintomatici, che rientrano da Sardegna, Grecia, Spagna e Croazia. Secondo Giacalone, in questa descrizione ci sarebbe profumo di moralismo. In realtà, dice Davde, lo sapevamo che sarebbe andata così, perché dal momento che si moltiplicano i contatti, è un fatto prevedibile.
Giacalone ha poi raccontato come ieri a Locorotondo in Puglia, dove s itrovava per un impegno di lavoro, abbia incontrato una realtà straordinaria: un centro cittadino vivo e attivo, dove la quasi totalità delle persone girava con la mascherina.
I positivi crescono, aggiunge poi Giacalone, ma non c’è criticità del sistema sanitario. Quello che rimane è la disomogeneità irragionevole tra le regioni, per esempio riguardo gli aeroporti, dove in alcuni c’è il controllo per tutti i passeggeri e in altri no.
Nel frattempo si continua a dicutere se usare o meno il fondo da 37 miliardi messo a disposizione dal meccanismo europeo di stabilità.
Sulla trasformazione del Movimento 5 Stelle che tradisce le regole interne ha detto che il partito, sulle questioni politicamente più significative, ha praticamente sovvertito tutto quello che sosteneva all'inizio. È evidente che la riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari sia una battaglia del Movimento, ed è totalmente falso che questa cosa sia stata proposta negli anni precedenti. Quando ci fu l’ultima votazione ci furono 14 voti contro e 553 voti a favore. Un trionfo del M5S. Il referendum che si farà il 20 settembre spacca i partiti perché sarebbe una vittoria soltanto del M5S.
Giacalone ha poi parlato del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che, in un'intervista oggi alla Stampa, accusa la politica sostenendo che in molti vorrebbero screditare l’industria e chiedendo un amggior ascolto da parte del presidente del Consiglio Conte. Bonomi sottolinea che mancano 400 decreti attuativi e questo è un grosso problema. Basta con i bonus, continua il presidente di Confindustria, bisogna pensare ai posti di lavoro che sono a rischio, e agli investimenti. Su queste tematiche Giacalone si chiede quando torneremo a parlare di cose concrete.
Sul tema della scuola, infine Giacalone parla del federalismo fiscale che prevedeva la fissazione immediata dei livelli essenziali di prestazione. Sono passati più di dieci anni ma i “Lep” non si sono visti. Inoltre non si è ancora sentito parlare di selezioni nuove per i docenti. Ad oggi rimangono molte cattedre scoperte a causa delle pensioni e per lo sdoppiamento delle classi. Chi verrà assegnato a questi posti liberi?. Ci sarà una santa alleanza, sì, ma dell’ignoranza.
L’opinione di Davide Giacalone del 24 agosto 2020, all’interno di Non Stop News, con Legrenzi, Pierluigi Diaco e Massimo Galanto.
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