Giampietro Comolli, economista dell'agroalimentare, a Vinitaly.
Intervista di Giuseppe Danielli, Direttore Newsfood.com
Per ora è ancora difficile investire in Italia per troppa burocrazia e problematiche economico-politiche.
A Vinitaly il premier Renzi ha lanciato l'obiettivo del +50% dell'export enologico al 2020 e ha annunciato il piano in 18 punti per la semplificazione in agricoltura e per il sostegno delle imprese agricole e dei giovani. Benissimo, finalmente un Premier italiano che segue esempi come Aznar, Sarkozy, Hollande, ma il vino italiano è e deve essere diverso da quello spagnolo e francese. La Spagna è il primo produttore al mondo di vino e dovrà risolvere un grande problema in assenza di sostegni europei ai surplus con forti interventi sui mercati globali che toccheranno tutti. La Francia è ancora il leader indiscusso del rapporto valore/volumi e soprattutto nell'export è maestra di contratti e di vendite almeno dal 1985-1990. Il mercato Cinese e Russo docet! Noi italiani abbiamo alcuni assi nella manica, sfruttiamoli bene. Vinitaly World sta supplendo ad una carenza, sta sorpassando anche quello che ha fatto Sopexa. Ma un paese produttore da millenni come l'Italia, un paese che ha 5 milioni di enoturisti l'anno, che è ancora uno dei paesi al mondo più richiesti per viaggi, vacanze, fiere, incoming e che dopo EXPO2015 potrà riprendere una leadership turistica ....può guardare senza fare nulla al c alo dei consumi interni.
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