Un percorso a stazioni che sale come un pellegrinaggio lungo la via che conduce al monastero di Castagnevizza. Il monastero si affaccia su un panorama che abbraccia, dall’alto e da lontano, Gorizia e Nova Gorica, divise fino a pochi anni fa da uno dei confini più discussi della storia del Novecento in questi territori. In un giorno di settembre del 1947 apparve all’improvviso un muro che divise, con una città, i luoghi dell’infanzia, gli affetti, le case, le famiglie, le persone. Un confine disegnato a tavolino, insensibile e indifferente allo smarrimento e all’incredulità.
Una storia fatta di eventi importanti e tragici, ma anche di aneddoti, di esperienze personali, di propusnice, di frontalieri, di piccolo contrabbando, di racconti di cose quotidiane, di donne… di confini della mente… di chiusure…di paure. Piccoli eventi che si conoscono poco e male, ma che fanno parte della memoria storica di queste zone.
progetto a cura di
Roberto Piaggio e Antonella Caruzzi
testi Francesca Valente
voce narrante e canzoni Adriana Vasques
progetto sonoro e musiche Claudio Parrino
voci, Elena De Tullio, Serena Di Blasio, Stefania Beretta
regia Antonella Caruzzi
vengono citati testi di Franco Fortini e Ljubka Šorli
si ringrazia per la collaborazione e la disponibilità:
il Monastero di Castagnevizza / Samostan Kostanjevica
Lorenzo Daschek per la ricerca iconografica e storica
il Museo Pristava / Muzejska Pristava
Alessandro Bortoluz per la realizzazione del materiale di scena
video a cura di Ennio Guerrato
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