Palermo (TMNews) - Si avvicinano a un noto ristorante del quartiere Zen di Palermo camminando lentamente e tenendosi sottobraccio. Sono i vertici in ascesa della mafia palermitana che stanno per partecipare ad un summit: sono gli uomini che nonostante i colpi inferti dalla magistratura stavano ricostruendo la Cupola per mettere le mani sulla città. L'organizzazione criminale ora è stata bloccata grazie a tre diverse operazioni di carabinieri, guardia di finanza e polizia. In tutto 36 gli arrestati legati alle cosche di Brancaccio, Resuttana e Passo di Rìgano. Tre potenze mafiose che si stavano riorganizzando con strategie comuni a colpi di racket e appalti.Le indagini hanno svelato ritorni eccellenti: a gestire i proventi del racket era Nunzia Graviano, sorella di Giuseppe e Filippo boss della cosca Brancaccio detenuti da anni in regime di carcere duro ma ancora regia occulta dei traffici. Fra gli arrestati del Ros invece ci sono gli eredi dei boss scappati durante la mattanza corleonese negli anni '80.Le cosche avevano messo gli occhi anche sul centro commerciale che sta realizzando il presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini e sul nuovo stadio.In questi mesi di indagini e intercettazioni gli inquirenti hanno registrato tensioni frequenti fra i capi, come testimonia l'omicidio il 19 settembre scorso di Giuseppe Calascibetta, uno dei partecipanti al summit al ristorante. Tensioni che si è temuto potessero portare ad una nuova guerra di mafia.
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