es-Selam aleykoom. In questo capitolo del sublime Corano vengono menzionati alcune questioni della fede islamica come: I Profeti cioe i messageri di Iddio (la pace su tutti loro), la fede in un Unico Dio, Allah, la resurrezione, descrive il Giorno del Giudizio e lo shock che seguira e vengono citati racconti di alcuni Profeti (pace su di loro). Il capitolo prende il nome al-Anbiya ,i Profeti che sono lo strumento mediante il quale Allah (gloria a Lui l'Altissimo) ha voluto esplicitare agli uomini il Suo messaggio di salvezza, la Sua misericordia. L'Islam riconosce nella loro venuta un unico disegno provvidenziale che, a partire da Adamo e fino a Muhammad (pace e benedizione su loro), ha guidato l'umanita in un camino di progresso spirituale, morale e civile. In questa Sura vengono citati nel ordine, Mosè e Aronne, Abramo, Isacco, Giacobbe, Lot, Noè, Davide e Salomone, Ismaele, Giobbe, Enoch, Dhù'l-Kifl, Giona e Zaccaria, Giovanni, Maria e suo figlio Gesù. Secondo la tradizione che riferisce in proposito un hadith di Muhammad (pace e benedizione su di lui) i profeti furono in tutto centoventiquatromilla, e trecentotredici di loro recarono un messaggio obbligatorio per le loro comunità. Allah (gloria a Lui l'Altissimo) rivelò a tutti loro il Tawhid ( il monoteismo): " Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli: « Non c'è altro dio che Me. AdorateMi!»." (Corano, 21, ver.25). Il Corano ci parla della loro assoluta umanita: " Prima di te non inviammo alcun Messaggero che non mangiasse cibo e non camminasse nei mercati." (Corano, 25, ver. 20), " e neppure erano
eterni." (Corano, 21, ver. 8) e, ciononostante, credere nella loro impeccabilità per quello che riguarda la fede e fedeltà al compito affidato loro dall'Altissimo fa parte della 'aqida (la dottrina islamica) " Gloria a Lui, quelli non sono che servi onorati, che mai precedono il Suo dire e che agiscono secondo il Suo ordine." (Corano, 21, ver. 26-27).
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