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REQUIEM IN JAZZ DI SILVANO MASTROMATTEO [versione sintetica]
prima esecuzione assoluta
in memoria delle vittime della pandemia da Covid-19
APULIA JAZZ ORCHESTRA & DAUNIA GOSPEL CHOIR
AGOSTINO RUSCILLO, maestro concertatore e direttore
Basilica Cattedrale di Lucera, 12 novembre 2021
Coproduzione: Festival dei Monti Dauni & Symphonia Pugliese
Con il contributo di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese
“Custodiamo la Cultura 2020”
Partner istituzionali: Diocesi di Lucera-Troia, Comune di Lucera, ARCoPu
Sponsor evento: Lions Club di Lucera, Rotary Club di Lucera, HDI Assicurazioni di Stefania Ficarelli, Studio dentistico Anna Rendinella di Foggia
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BREVE PRESENTAZIONE
Accostare la parola “Requiem” alla parola “Jazz” è quasi un ossimoro. Quest'opera musicale vuole essere il tentativo di far incontrare due culture lontane: da un lato la musica colta europea, dall’altro la musica jazz; da un lato la lingua latina, dall’altro lo swing, dove i due tipi di linguaggi si fondono, facendone emergere valori simbolici di fratellanza e di appartenenza universale.
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La struttura del Requiem in Jazz si articola tredici numeri, di cui due suite (la “Sequenza” costituita da sei numeri, e l’“Offertorio” costituita da due numeri):
1. Requiem aeternam (INTROITO)
2. Kyrie eleison (ORDINARIO)
3-8. SEQUENZA: 3. Dies irae 4. Tuba mirum 5. Rex tremendae 6. Recordare 7. Confutatis 8. Lacrymosa
9-10. OFFERTORIO: 9. Domine Jesu, 10. Hostias
11. Sanctus (ORDINARIO)
12. Agnus Dei (ORDINARIO)
13. Lux aeternam (COMUNIONE)
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Silvano Mastromatteo utilizza come filo conduttore il linguaggio jazz contemporaneo, enfatizzato da pedali e armonie spesso dissonanti, lasciando spazio al-lo swing e alle improvvisazioni, ma al tempo stesso – ad esempio, nella parte corale – si affida a una scrittura a tratti ‘classica’, miscelando il tutto in un unico linguaggio fluido e caratterizzante. L’organico dell’orchestra, formato da 4 trombe, 4 tromboni, 5 sassofoni, 1 clarinetto, e sezione ritmica (pianoforte, chitarra elettrica, basso/contrabbasso, batteria/percussioni), si arricchisce del timbro del flauto, con un duplice intento, uno musicale e uno simbolico: musicale perché il suono limpido del flauto rende brillante il suono della big band; simbolico, perché, in quanto strumento dalla voce più acuta, nelle intenzioni del compositore, rappresenta la voce di Dio, la presenza di Dio costante durante tutta la preghiera.
Se hai necessità di ricevere ulteriori dettagli su quest'opera musicale contatta Symphonia Pugliese! Saremo lieti di parlare con te: symphonia.pugliese@gmail.com
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