Le convulsioni febbrili coinvolgono circa il 2-4% dei bambini di età compresa tra 6 mesi di vita e 5 anni di età. Sono una condizione benigna che tende a risolvere spontaneamente oltre questa età, ma che desta molta preoccupazione nei genitori potendo recidivare più di una volta nel 30-40% dei casi. Disporre il bambino sul fianco e praticare il clistere di diazepam secondo le indicazioni del proprio pediatra è pratica nota ai genitori di questi bambini: solitamente il clistere si fa dopo 2-3 minuti se la crisi non è passata, salvo diverse indicazioni per lo specifico bambino.
Ma il problema che vivono molte famiglie è quello della paura della nuova crisi in corso di febbre, tantochè la cattiva abitudine di somministrare ossessivamente paracetamolo o ibuprofene (es: tachipirina o nurofen) appena le temperatura superi i 37 e mezzo è diventa pratica comune, generando spesso abusi di tali farmaci. In questo video discuto una metanalisi su oltre 4000 bambini con convulsioni febbrili che ci dimostra l'inefficacia dei farmaci antifebbrili nel prevenire le recidive di convulsione febbrile e mostra altresì l'efficacia di altri farmaci come il valproato (es: depakin), fenobarbitale o lo stesso diazepam (micropam) nel prevenire la convulsione se somministrati nelle prima 24 ore di febbre, concordando la cosa col proprio pediatra.
Infatti, essendo tali frmaci non privi di effetti collaterali e considerata la benignità delle convuslioni febbrili in età pediatrica, essi vengono riservati solo ad un ristretto numero di casi che presentino crisi convulsive definibile come "inaccettabili". Cosa si intende per crisi inaccettabile?
1) Crisi ad alto tasso di recidiva (oltre 4 in una anno o oltre 3 in 6 mesi)
2) Crisi in bambini che vivono in contesti diasgiati ove sarebbe difficile gestirla (a giudizio del pediatra)
3) Crisi di durata oltre 15 minuti che necessitano puntualmente di intervento farmacologico (tali crisi si definiscono "complesse")
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