Un'inchiesta è necessaria, secondo l'Onu, sulle accuse al regime di Bashar Al Assad di aver utilizzato gas nervino nella regione di Guta, a Est di Damasco. Come e se gli esperti delle Nazioni Unite riusciranno ad indagare il teatro della strage è però ancora da vedere.
Il primo punto di domanda riguarda l'ampiezza del massacro: secondo l'opposizione siriana 1.300 persone, compresi donne e bambini, sono morti in un attacco chimico avvenuto ieri. Oltre 6.000 i feriti. Cifre non confermate da alcun organismo indipendente, benchè le immagini, fino a prova contraria, non lascino molto spazio a dubbi sull'accaduto.
"Al di là di quelle che saranno le conclusioni del rapporto, quanto accaduto rappresenta una grave escalation con serie conseguenze umanitarie e un imponente numero di vittime" ha detto il Vice segretario Generale Jan Eliasson. "Speriamo davvero che saremmo messi nelle condizioni di poter condurre l'indagine. Il Dottor Sellstrom e la sua squadra sono ora a Damasco. Auspichiamo che il governo darà loro pieno accesso all'area interessata".
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