200 anni di storia, di storia del duomo e quindi della storia di Milano e dei milanesi: dalle prime vedute fotografiche della cattedrale e della sua piazza a partire dalla metà dell’Ottocento, fino alle foto in digitale e l’uso dell’intelligenza artificiale. È la nuova mostra allestita nella sala Gian Galeazzo del Museo del Duomo, per raccontare l’evoluzione dell’uso della fotografia da parte della Veneranda Fabbrica del Duomo.
Carte salate, stampe all’albumina e alla gelatina ai Sali d’argento, lastre di vetro, negativi su pellicola e diapositive, dietro ad ognuna delle fotografie e dei reperti conservati nell’archivio si nasconde una storia da raccontare.
La mostra fa però parte di un più ricco palinsesto che la veneranda fabbrica del duomo dedica al rapporto tra la cattedrale e la fotografia, tra questi l’esposizione a cielo aperto allestita su corso vittorio Emanuele che presenta il racconto fotografico, protagonista il filo invisibile che unisce il duomo al suo tessuto urbano.
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