«Il clima è surreale.
La realtà è fatta di due elementi: i fatti e la narrazione (lo storytelling).
In questo clima è diventata dura, perché li abbiamo tutti contro. Non si è mai verificata una roba così.
Allora volevo dirvi questo. Io dei fatti non ne parlo oggi. E mi sono di dire che non ci sono nuovi poteri per il Premier nella riforma, che nel 1946 eravamo meno di due miliardi e mezzo sul pianeta e che adesso siamo il triplo, che serve più semplicità e più velocità.
Mi sono rotto di parlare dei fatti.
Ma in sostanza c'è un tipo di narrazione che non ci fa apparire così. Intanto siamo in vantaggio nei sondaggi. Se da soli abbiamo il 30% circa, e ora siamo già il 48%, 49%... Quindi spero e penso che vinceremo. Sapete perché?
Perché noi abbiamo più voglia di vincere.
E dall'altra parte non c'è tutta questa voglia di vincere.
E noi dobbiamo avere più voglia di vincere, ma non per noi. Per il Paese.
Piccola analisi. Provate a mettere su un foglio bianco sinistra e destra: si è creato un grande solco. Che non è più un solco da nord a sud. Si è creato un solco, che va da nord-est a sud-ovest. Provate a tracciarlo su un foglio bianco e vi renderete conto.
Da una parte c'è una certa idea sul tema dell'accoglienza, dell'integrazione e dell'interazione.
Dall'altra parte c'è un'idea di non volontà di accoglienza.
Questo è un grande solco.
Da una parte c'è chi pensa che la maggioranza degli italiani siano persone perbene e oneste. E dall'altra che ci sia una supremazia della disonestà globale.
Da una parte persone che hanno fiducia, credono negli altri.
Dall'altra persone che hanno fiducia in se stesse.
Parliamone, con gentilezza e buona educazione.
Secondo tema. Quando si fa una scelta, si fa pensando a cosa succederà dopo. Se vincono i no, in questa nostra parte avversa che è immensa diventeranno leader i più radicali, chi si è esposto di più. Nei moderati prevarrà Brunetta a Parisi, nella Lega Salvini a Maroni. E nell'area dei Cinque Stelle i grandi radicali avranno ancor più voce in capitolo. Se vinceranno i Sì, nella parte avversa prevarranno i più moderati e noi potremo dialogare con persone che la pensano diversamente da noi ma con cui si può parlare.
Per fare cosa? Il compromesso. Che nella sua imperfezione è la cosa possibile per andare avanti.
Ultimo ragionamento.
Ve lo dico col cuore. Dobbiamo tornare a essere simpatici. A volte ho la sensazione che siamo diventati un po' antipatici. Ed è normale. Chi governa tende a diventare antipatico. Ma noi dobbiamo tornare ad essere simpatici. Come? Tirando fuori i nostri sentimenti veri.
1. Prima di tutto la paura, che sta alla base del coraggio.
Io ho una fifa pazzesca di perdere, e voglio vincere!
2. L'altro tipo di paura è quella di quando sento certi toni e certi modi di parlare di certi personaggi del Movimento Cinque Stelle. Non dobbiamo vergognarci di dire che ci fanno paura.
3. Terzo sentimento: la fiducia. Chiediamo fiducia e diamo fiducia.
Quindi diciamo che abbiamo paura, e diamo fiducia.
Vinceremo, perché abbiamo più voglia di vincere»
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