[ Ссылка ] In Siria continua l'offensiva dell'aviazione. In mattinata, aerei ed elicotteri dell'esercito regolare hanno bombardato alcune zone di Damasco e della provincia di Idlib, nel nord-ovest del Paese. Lo riferisce, da Londra, l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo.
Il bilancio dei combattimenti in tutto il Paese nella sola giornata di ieri sarebbe di 141 morti, tra cui otto bambini, con molte decine di vittime ad Aleppo, Damasco e Homs.
Sul fronte diplomatico, la Cina difende la sua proposta di un nuovo piano in quattro punti, che appoggia lo sforzo del mediatore internazionale Lakhdar Brahimi.
"Gli specifici suggerimenti costruttivi, come un cessate-il-fuoco a tappe e regione per regione e l'instaurazione di un governo transitorio -
spiega il portavoce del ministero degli esteri Hong Lei - sono proposti dalla Cina in base alla situazione attuale e al piano in sei punti di Annan."
Intanto è salito a 11 morti il bilancio dell'autobomba esplosa ieri davanti alla moschea di Sayida Zeinab, alla periferia di Damasco, uno dei più celebri santuari sciiti del mondo, i cui visitatori arrivano anche da Iraq, Iran e Libano.
All'indomani dell'attentato nei pressi del santuario sciita, l'opposizione denuncia il tentativo delle milizie lealiste di dare fuoco alla moschea
sunnita Abu Bakr al Siddiq.
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