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Il termine “libero” proviene dal latino, una lingua antica, ed è affine a un verbo che significa piacere, gradire. Quindi, libera è la persona che fa ciò che gli piace, che non è sottoposta a condizionamenti esterni o a una autorità che la reprime e ne limita la volontà. Questa relazione, tra il piacere e la capacità di muoversi secondo la propria volontà, è illuminante. Ci fa capire che cosa è la vera libertà.
Il Signore va più in profondità rispetto al concetto generico di libertà. Essere liberi, per Gesù, non vuol dire semplicemente fare tutto quello che si desidera. Ci sono impulsi che imprigionano, che rendono schiavi. Nell’assecondarli, si prova un piacere momentaneo, ma poi ci si ritrova indeboliti nella volontà, legati e incapaci di scegliere qualcosa di diverso. In altre parole, la vera libertà non consiste nel dare libero corso agli impulsi della natura umana
Seguire i desideri del cuore senza alcun limite, nasconde un'insidia, perché fa entrare in un sentiero che procura sofferenza. Invece di gustare piacere e gioia, si prova sempre più frustrazione, delusione, angoscia e pianto. Tutto questo non è essere liberi. Chi si inoltra in sentieri contrari alla volontà di Dio, diventa schiavo delle passioni, e vede svanire la gioia e la libertà desiderate.
La vera libertà è legata alla capacità di scegliere, di non essere sottoposti alla tirannia di un’autorità e costretti ad andare contro coscienza. Conoscere l’opera dello Spirito Santo attraverso le Scritture, ci fa appropriare della vera libertà spirituale. Conosciamo che cosa è buono, che cosa ci fa del bene, e siamo liberi di rifiutare il male.

Letture bibliche: Giovanni 8:31-36; Romani 7:18-24; 8:1, 2

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