Pezzo storico di Sergio Caputo che ha segnato indelebilmente la storia della musica italiana in una bella versione dal vivo dall'album 'Ne approfitto per fare un po' di musica' del 1987.
Un sabato sera qualunque nella Roma dei primi anni '80, tra famose piazze, locali notturni, grandi sogni, amori esplosivi e dispepsie da abuso di superalcolici.
Il fetido cortile
ricomincia a miagolare
l'umore e' quello tipico
del sabato invernale
la radio mi pugnala
con il festival dei fiori
un angelo al citofono
mi dice vieni fuori
Giu' in strada per fortuna
sono ancora tutti vivi
l'oroscopo pronostica
sviluppi decisivi
guidiamo allegramente e'
quasi l'ora delle streghe
c'e' un'aria formidabile
le stelle sono accese
E sembra un sabato qualunque e' un
sabato italiano
il peggio sembra essere passato
la notte e' un dirigibile
che ci porta via... lontano
cosi' ci avventuriamo
nella roma felliniana
equilibristi in bilico
sul fine settimana
e sulle immagini di sempre
nei discorsi e nei pensieri
dilaga anacronistica
la musica di ieri
malinconia latente
nei momenti piu' felici
abissi imperscrutabili
le donne degli amici e
questa storia imprevedibile
d'amore e dinamite
mi rende tollerabile
perfino la gastrite
E in questo
sabato qualunque un
sabato italiano
il peggio sembra essere passato
la notte e' un dirigibile
che ci porta via lontano
E adesso navighiamo
dentro un sogno planetario
il whisky mi ritorna su
divento letterario
ma perche' non vai dal medico
e che ci vado a fare
non voglio mica smettere
di bere e di fumare
E in questo
sabato qualunque
è un sabato italiano
il peggio sembra essere passato
la notte e' un dirigibile
che ci porta via lontano
e in questo
sabato qualunque
è un sabato italiano
il peggio sembra essere passato
la notte e' la variabile
che ci porta via
lontano ......
Ещё видео!