10 novembre 2019
Elezioni inquinate da eserciti di troll, campagne elettorali costruite a colpi di tweet emozionali, macchine del fango, fabbriche di bot e fake news, filter bubble, hate speech. Mai come oggi la costruzione del consenso in politica sembra abitare le stanze pubbliche e private della rete, dove la verità perde di consistenza, il senso si annacqua e tutto sembra poter essere sacrificato sull’altare del mito della democrazia “diretta”. Quali anticorpi per difendersi?
Ospiti
Fabio Chiusi | Ha conseguito due lauree, in Economia e in Filosofia a Udine e Milano, e un master in Filosofia della Scienza alla London School of Economics.
Dopo qualche esperienza come ricercatore universitario a progetto, apre il blog “Il Nichilista” e inizia a collaborare con l'Espresso, occupandosi di politica e libertà di espressione in Rete.
Scrive per un anno per Lettera43.it.
Oltre a Linkiesta, attualmente collabora con “La Lettura” del Corriere della Sera, l'Espresso e il Fatto Quotidiano.
Paolo Gerbaudo | Dirige il Centro di Ricerca sulla Cultura Digitale al King’s College di Londra e si occupa di movimenti sociali, partiti, campagne elettorali e social media.
È autore di due libri e di diversi articoli su movimenti di protesta e nuovi partiti dell’era post-2008, nonché uno dei fondatori dell’associazione Senso Comune per una nuova politica.
Cristopher Cepernich | Professore presso l’Università degli Studi di Torino, insegna Sociologia della comunicazione per il Corso di Laurea in Scienze della comunicazione e Sistemi di comunicazione e TIC per la Laurea di II livello in Comunicazione pubblica e politica.
È inoltre direttore dell'Osservatorio sulla comunicazione politica e pubblica del Dipartimento di cultura, politica e società dell'Università degli Studi di Torino.
Lavora come editor di incarichi presso la rivista "Comunicazione Politica" de Il Mulino Publishing Group.
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